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Sepoltura estraneo in tomba di famiglia
Nella cappella di famiglia è stato sepolto un soggetto estraneo al nucleo dei familiari.
Da ricerche presso i servizi cimiteriali risulta il loculo dato in prestito ma senza il consenso dei titolari della cappella ad eccezioni di uno.
Come possono gli altri titolari concessionari ottenere l’esumazione del soggetto , posto che le vie stragiudiziali non hanno sortito effetto?
Privato
La tutela del defunto è in capo ai familiari diretti dello stesso. Quindi nel caso di defunto non appartenete alla famiglia intestataria della concessione, la sua estumulazione per cremazione o trasferimento in altre sepoltura spetta ai soli “aventi titolo o familiari discendenti” di quel defunto. In caso di irreperibilità di tali familiari od in caso di rifiuto allo spostamento del defunto, vista la presenza di una dichiarazione di assenso alla tumulazione che venne sottoscritta da un discendente del Fondatore del sepolcro, l’estumulazione non può essere svolta.
La responsabilità sarebbe tutta in capo ai funzionari pubblici che potrebbero essere inquisiti per violazione di sepoltura. Il cimitero è un impianto pubblico, la sua area è identificata dal CC come area demaniale comunale indisponibile, il Comune ha rilasciato una concessione per l’uso per anni X di tale area per Tomba di Famiglia, nella quale la Famiglia (il Titolare originario e per eventuale estensione, i discendenti) potrebbero disporre di effettuare sepolture di “estranei”: così come è avvenuto.
Quindi che fare? Tenuto ben a mente da parte dei familiari aventi titolo della concessione che l’art. 92 esplicita di non effettuare mercimonio dei posti salma, pena la revoca della concessione, sarebbe opportuno contattare i familiari del “defunto benemerito” per approfondimento, per chiarire se vi sia stato lucro o speculazione.
Il diritto di sepoltura si attua per premorienza, ovvero chi prima muore prima viene sepolto fra tutti gli aventi titolo, quindi, nel caso di occupazione di un loculo da parte di persona “benemerita”, servirebbe il consenso unanime di tutti i titolari della sepoltura stessa, affinché si sia tutti consapevoli che avverrà in tale modo una compressione del loro jus sepulchri già maturato, ma nel caso prospettato il danno è stato fatto ed anche, parzialmente, sottoscritto.
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