i titolari della concessione sono 4 fratelli ed gli eventuali eredi.

a) Mio zio ha deciso di traslare la salma della moglie (sepolta per sua volontà nella “sua” cappella di famiglia) dopo dieci anni dalla morte nella nostra cappella senza interpellare i suoi fratelli

b) Il problema che si pone è questo: questa salma é stata estumulata e traslata senza il consenso degli altri concessionari (cioè i fratelli) e senza il consenso delle sorelle della defunta.

c) Essendo mio zio un concessionario ha il diritto di 1/4 dei loculi a sua disposizione in questa cappella ed è per questo che ha portato sua moglie.

d) So che la domanda al comune deve essere inoltrata dal parente più prossimo del defunto (in questo caso mio zio) o da un familiare purchè abbia il consenso di tutti gli aventi causa (cioè i fratelli) ivi compreso l’assenso del concessionario (o eredi) della sepoltura ove la salma risulta collocata (cioè le sorelle)

e) Credo (non sono sicuro!? ) che mio zio abbia richiesto al comune i documenti necessari per la trasposizione, quindi le mie domande sono queste:

f) Come sia stato possibile senza il consenso degli altri eredi/concessionari? C’è qualche articolo di legge che tuteli gli altri fratelli/eredi?

g) Il comune può rilasciare documenti senza accettarsi della nostra volontà a (NON) farla entrare nella cappella di famiglia, per rispetto al volere della defunta?

h) Che documenti mio padre può richiedere al comune per verificare che sia tutto in regola? Come la legge ci può garantire?

i) Da chiarire che la moglie quando era viva ha chiesto espressamente di essere “sepolta con i suoi genitori” e per rispetto alla sua volontà è stata lì fino “ad oggi” .

l) Tutto ciò nasce da una lite tra mio zio e una sua cognata. In questo modo mio zio vuol togliere il diritto di visita alle cognate usando la defunta moglie come ritorsione/vendetta.

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