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Subentro eredi al fondatore di una tomba di famiglia
Quale è la procedura per passare la proprietà/concessione della tomba di famiglia dal nome del fondatore morto 25 anni fa a tutti gli altri eredi?….sono 7… occorre solo una comunicazione al comune o un atto dal notaio?
Privato
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La concessione di costruzione di una tomba di famiglia su terreno demaniale, come quello del cimitero, è un contratto stipulato fra il fondatore del sepolcro e il Comune, in cui vengono stabilite delle condizioni.
Morto il titolare/fondatore, possono subentrare come intestatari del contratto gli eredi.
L’intestazione del contratto di concessione:
– non comporta variazioni nelle clausole del contratto, per cui per esempio hanno diritto di sepoltura i familiari del fondatore, non di chi è subentrato
– comporta per il subentrante, come erede, solo obblighi, quali la manutenzione, l’evitare pericoli alla pubblica incolumità, il mantenimento del decoro e la riconsegna della tomba al comune al termine della concessione, oltre all’obbligo di permettere azioni di pietas di chiunque nei riguardi dei defunti sepolti.
Come erede eredita anche i debiti del defunto, per cui se nella concessione è scritto che lo svuotamento della tomba a fine concessione è a carico del fondatore, deve provvedere a spese sue.
Se l’erede non fosse familiare del fondatore non può farsi seppellire nella tomba se non dopo che la famiglia del fondatore sia estinta e solo nei loculi rimasti liberi, non essendo possibile estumulare i resti giacenti mancando familiare unico che può decidere sulla estumulazione.
I regolamenti di polizia mortuaria meglio confezionati prevedono il meccanismo del subentro, ovvero l’obbligo degli eredi/discendenti di notificarsi al Comune entro un certo tempo dalla morte dell’attuale concessionario, pena la decadenza della concessione.
Questo permette fra l’altro al Comune di conoscere sempre chi sia il suo interlocutore.
Possibile l’uso di una comunicazione su modulistica, purché:
– il/i richiedenti siano in grado di dimostrare di essere gli eredi o facciano una autodichiarazione in cui si assumono la responsabilità della dichiarazione (art. 495 CP: falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale da 1 a 6 anni di reclusione).
In genere tutti gli interessati delegano uno a rappresentarli nei riguardi del Comune
– sia accompagnata da copia documento identità
Chi con l’occasione volesse rinunciare ai suoi diritti (sepoltura per sé e discendenti) e doveri (manutenzione) può parimenti dichiararlo e comunicarlo sia al Comune che agli altri aventi titolo, con atto con firma autenticata.
Il diritto di sepoltura
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