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Ristrutturazione cappella
Con gli eventi sismici dello scorso ottobre la cappella di famiglia ha subito per l’ennesima volta danni determinati dalla mancata ristrutturazione della cappella centrale del cimitero (per la quale non è mai stata fatta manutenzione, né ordinaria né straordinaria).
Chi deve riparare le cappelle?
Al momento la zona non è neppure accessibile e comunque un intervento sulla mia cappella sarebbe vano se non fosse preceduto dalla sistemazione della cappella centrale.
Privato
Caso A, Lei (quale concessionario/a di area cimiteriale) ha realizzato la tomba di famiglia secondo le indicazioni contenute sulla concessione che probabilmente ha anche richiamato il Decreto del Presidente della Repubblica (o del Regio Decreto) all’epoca della concessione vigenti in Italia. Se la concessione risale a dopo il 1990, era in vigore l’attuale DPR cioè l’attuale Regolamento nazionale di Polizia Mortuaria che all’art. 76 (DPR 285/1990) dispone che le costruzioni funerarie siano realizzate con criteri antisismici. Occorre dunque accertarsi se la sua Tomba di Famiglia ha ricevuto una progettazione inclusiva di pratica antisismica e, quindi sia stato effettuato il collaudo statico al termine dei lavori di costruzione della tomba stessa. Conseguentemente si agirà per richiesta danni nei confronti del proprietario del manufatto che ha determinato i danni, oppure che ha contribuito ai danni, sia esso Comune oppure sia esso altro concessionario.
L’azione è di parte ed occorrerà ipotizzare la necessità di supportare la richiesta di contributo o di risarcimento economico, attraverso una perizia tecnica di parte con contributo da parte di legale.
Caso B, Lei (concessionario della tomba privata) non ha realizzato la tomba privata ma ha chiesto e ricevuto la concessione di tale manufatto dal Comune;
1. La costruzione (se all’epoca era nuova) doveva, necessariamente, aver ricevuto una agibilità all’uso (chiesta ed ottenuta dal Comune o dall’appaltatore), quindi il Comune Le ha concesso una costruzione completata sia strutturalmente che sotto l’aspetto igienico-sanitario: cioè i loculi potevano essere utilizzati per la sepoltura; magari potevano mancare solo le finiture per l’abbellimento e la caratterizzazione personalizzata del manufatto. In tale caso la responsabilità strutturale dell’edificio (e quindi dei conseguenti danni anche sulle parti di finitura quali, marmi, lapidi, cancelli vetrate, arredi interni, ecc.) che Lei realizzò, sono di fatto indubbiamente in capo al Comune.
2. La costruzione era un vecchio manufatto che Le è stato concesso con “condizioni” relative alle modalità di ristrutturazione, adeguamento tecnico e igienico-sanitario, oppure addirittura di ricostruzione (demolizione e ricostruzione). Questa ipotesi è assimilabile, come effetti, al precedente Caso A.
3. La costruzione è stata realizzata dal Comune (attraverso un appalto) ma prevedeva una realizzazione al grezzo demandando le condizioni di acquisizione dell’autorizzazione igienico-sanitaria per la sepoltura al Concessionario, anche se Lei fosse intervenuta, nei modi indicati in convenzione cimiteriale sottoscritta, provvedendo alla sola posa dei marmi alle pareti, lapidi, pavimenti ed eventualmente cancelli o porte (e/o finestre o vetrate) di chiusura, ecc.. In tale caso la responsabilità della costruzione è del proprietario quindi si richiama il precedente Caso A.
Quindi è necessario che si chiariscano, sulla scorta delle carte sottoscritte e delle autorizzazioni richieste ed acquisite, gli elementi di definizione in quale caso più probabilmente ricadrà. Un tecnico servirà per la valutazione economica del danno ricevuto sia in caso di risarcimento che in caso di lavori da dover preventivare per intervenire comunque al ripristino della Tomba.
Un legale sarà necessario per l’assistenza giuridica a riguardo nel caso la questione risultasse spigolosa nei confronti dell’Ente comunale.
Sicuramente esisterà un protocollo di emergenza che riguarderà anche i Cimiteri coinvolti nel terremoto e quindi come procedere nell’immediato e le tempistiche per i ripristini: ovviamente tali elementi sono in capo all’amministrazione pubblica in atto.
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