circa un mese e mezzo fa è mancato mio padre. Abbiamo disposto la tumulazione nella tomba di famiglia nel cimitero del Verano – Roma, concessione del 1890 poi rilevata da mio nonno negli anni sessanta, della superficie totale di mq 5.
Ebbene, l’AMA spa, che gestisce i cimiteri capitolini, ha preteso che venisse effettuata a mie spese la verifica di capienza, perchè la tomba risultava occupata da più di dieci persone, tra feretri, cassette ossario e ceneri; la prima verifica ha stabilito la presenza, come affermato da me e dai miei congiunti, di un posto per il feretro di mio padre. Non paga Ama ha disposto una seconda apertura d’ufficio in esito alla quale sono stati accertati 2 cassette ossario della fine dell’800, 9 salme in bara e un’urna cineraria.
Morale, secondo Ama dovevo pagare il c.d. “posto in più”, per euro 2.734,10 euro. Ho pagato…
Le domando se, essendo disponibile un posto e non trovandosi alcun riscontro numerico nella concessione, sia corretta l’applicazione del balzello senza il pagamento del quale non avrei potuto tumulare. In sostanza se si tratti effettivamente di un posto in più e se sia lecito ciò che mi è stato chiesto.

Avvocato