Diritto di sepoltura
Il regolamento polizia mortuaria di Napoli, all’art. 46 recita che solo gli ascendenti e discendenti in linea retta, possono essere sepolti. Altri (affini) solo temporaneamente e con assenso formale.
Mio suocero prese in concessione un tumulo nel cimitero di Napoli e vi è stato sepolto.
Ora e deceduto un genero (affine): può la moglie (in qualità di uno degli eredi del concessionario) rivendicare il diritto di sepoltura del marito e senza il consenso formale dei fratelli (eredi)?
Se ci fosse violazione del succitato art.46, a cosa si andrebbe incontro e a carico di chi?
Privato (NA)
No, non può, essendo specificato in regolamento che deve avere l’autorizzazione da parte di tutti gli aventi titolo, i quali di fatto, se autorizzano si responsabilizzano di aver impegnato un posto salma che, secondo premorienza, spetta ai discendenti diretti (e/o ascendenti) e collaterali.
Se si fosse sepolto un cadavere in violazione di quanto prevede il regolamento, si deve estumulare il cadavere tumulato, in quanto sepoltura eseguita “senza le necessarie autorizzazioni” previste.
Se ci fosse una violazione dall’ art. 46, si evidenzia prima di tutto un mancato controllo da parte del responsabile del cimitero e quindi un grave illecito con risvolti anche economici da parte del cittadino che è stato “malamente” favorito.
L’operazione di estumulazione è costosa, complessa e determina anche possibilità di dover “rifasciare il feretro” con altro feretro esterno in zinco, in quanto il cadavere nei primissimi mesi dal decesso rilascia liquidi e gas derivanti dall’attività putrefazione e la bara stessa diventa un oggetto “delicato” da dover manovrare, specie se ciò dovesse avvenire ripetutamente.
Uno degli aventi titolo sul sepolcro potrebbe denunciare la sepoltura non autorizzata da tutti gli aventi titolo, chiedere l’immediata estumulazione e chiedere il rimborso delle spese e i danni al responsabile del servizio cimiteriale che ha autorizzato erroneamente la sepoltura.
Vi sono inoltre sanzioni in materia di sanità ed igiene che sono correlate all’attività di Polizia mortuaria sia dalla Normativa regionale che da quella nazionale.