Estumulazione da tomba di famiglia perpetua
Una mia assistita ha autorizzato la tumulazione nella tomba di famiglia perpetua di cui è erede, della salma di una persona estranea a titolo di benemerenza. Successivamente ha chiesto al comune l’autorizzazione al trasporto dei resti di tutte le salme precedentemente tumulate in detta tomba presso il cimitero di un altro comune.
Il comune sostiene che debbano essere ritumulati nella tomba di famiglia i resti del proprietario dell tomba in quanto in mancanza opererebbe la decadenza.
Si chiede pertanto, trattandosi di tomba perpetua, se la signora è tenuta a ritumulare i resti del proprietario originario e se lo svuotato della tomba può comportare effettivamente la decadenza.
Studio legale
Il fondatore del sepolcro lo fonda sibi familiaeque suae, e può stabilire, nella concessione a chi decide di permettere la sepoltura come benemerito.
Il benemerito è l’unico che ha un posto garantito nella tomba, tutti gli altri vi vengono sepolti per premorienza fra tutti gli aventi diritto.
Si eredita il fabbricato, non la concessione che è un contratto fra il Comune ed il fondatore, e rimane inalterato nel tempo con le sue clausole.
Il Comune concede ad un privato di costruire una tomba in cui seppellire i suoi familiari e i benemeriti che designa. Nessun altro che non sia familiare o designato qui come benemerito può esservi sepolto. Il diritto di sepoltura (jus sepulchri) deriva dal solo fatto di essere familiare del fondatore è personale e non si eredita.
Il che significa che solo il fondatore può nominare dei benemeriti, ovvero che il benemerito designato dall’erede non ha titolo per essere sepolto nella tomba, il che comporta violazione delle clausole della concessione e conseguente decadenza della stessa e incameramento della tomba da parte del Comune.
Per la movimentazione di una salma deve/devono essere d’accordo la persona/e affettivamente più vicina al defunto; nel caso del benemerito o il coniuge o in mancanza i suoi parenti più prossimi, figli/genitori all’unanimità (o a meggioranza; vedi regolamento), nessun altro, eccetto il comune per situazioni tipo scadenza, abbandono, retrocessione ecc… E questo sia se la sepoltura è regolare che irregolare.
Per le tombe perpetue è vietata ogni estumulazione (1) (la cremazione dei resti tumulati è equivalente) pena la decadenza della concessione ed incameramento da parte del Comune.
Quindi non solo lo svuotamento ma anche la estumulazione di una singola salma comporta la decadenza della concessione (e la perdita della tomba).
Per la traslazione di resti fra comuni diversi, bisogna prima di tutto verificare se il Comune di destinazione accetta i resti; si veda il Regolamento di polizia mortuaria comunale interessato. I Comuni hanno l’obbligo di accogliere in cimitero solo i residenti o i morti nel territorio comunale. Ogni deroga deve essere prevista in regolamento.
Visto che si intenderebbe traslare tutte le salme, probabilmente la tomba come manufatto non interessa più, e si può tentare la via della retrocessione della tomba al Comune; opzione con la quale si passa la disponibilità della tomba al Comune previo svuotamento, e a seconda del valore della tomba è possibile farsi riconoscere un importo equo, sempre che il Comune accetti. Se glie la date pressoché gratis accetta di sicuro. Con lo svuotamento, previa verifica di fattibilità col Comune di destinazione, si possono traslare tutte le salme, previo consenso dei vari aventi titolo.
Per una trattazione completa sui diritti e doveri relativi ad una tomba di famiglia si veda la Newsletter settembre 2021
(1) L’art. 86, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, infatti, nel definire la regola generale sulle estumulazioni, presenta anche una eccezione, con l’inciso: “ quando non si tratti di salme tumulate in sepolture private, a concessione perpetua”, inibendo le estumulazioni per tali salme e comportando la non estumulabilità delle salme tumulate con concessioni perpetue.
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