Sono titolare di una tomba di famiglia costruita dalla mia famiglia circa un secolo fà nel comune di Casalborgone (To). Recentemente vi ho fatto collocare dei resti provenienti da altre sepolture di famigliari.

La tomba è dotata di un lucernario chiuso da un cancelletto in ferro.

Recentemente il comune ha fatto costruire una pavimentazione nel vialetto antistante, con la conseguenza che, a causa della sopraelevazione del terreno, il lucernario della tomba si è ristretto e il cancelletto si è staccato dagli infissi. Ma ci sono anche altri problemi: da quando io ho memoria storica, all’interno della tomba c’è una grossa infiltrazione di acqua, non so se piovana, sorgiva o entrambe; tanto che gettando nella tomba un piccolo sasso si sente il tonfo nell’acqua. Inoltre, in un recente sopraluogo ho scattato con mio figlio alcune fotografie (noi due siamo gli unici eredi diretti superstiti della famiglia originale); una di queste foto, scattata dal lucernario, evidenzia all’interno della tomba la presenza di alcune masserizie presumibilmente usate per le tumulazioni, di un vaso di fiori, e persino di un sacchetto di plastica.

Ora io devo scrivere al Comune per fare presente la situazione, ritenendo necessaria una bonifica della tomba e il ripristino di un adeguato lucernario e del relativo cancelletto; apertura che è indispensabile per successive tumulazioni (essendo ancora disponibili spazi vuoti), in quanto la pietra che copre la tomba pesa molti quintali e non mi risulta sia mai stata sollevata per esumazioni o tumulazioni.

Vi chiedo cortesemente che tipo di intervento devo chiedere al Comune e a quali normative devo fare riferimento.

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