Recupero di una tomba di famiglia perpetua
Sono titolare di una tomba di famiglia costruita dalla mia famiglia circa un secolo fà nel comune di Casalborgone (To). Recentemente vi ho fatto collocare dei resti provenienti da altre sepolture di famigliari.
La tomba è dotata di un lucernario chiuso da un cancelletto in ferro.
Recentemente il comune ha fatto costruire una pavimentazione nel vialetto antistante, con la conseguenza che, a causa della sopraelevazione del terreno, il lucernario della tomba si è ristretto e il cancelletto si è staccato dagli infissi. Ma ci sono anche altri problemi: da quando io ho memoria storica, all’interno della tomba c’è una grossa infiltrazione di acqua, non so se piovana, sorgiva o entrambe; tanto che gettando nella tomba un piccolo sasso si sente il tonfo nell’acqua. Inoltre, in un recente sopraluogo ho scattato con mio figlio alcune fotografie (noi due siamo gli unici eredi diretti superstiti della famiglia originale); una di queste foto, scattata dal lucernario, evidenzia all’interno della tomba la presenza di alcune masserizie presumibilmente usate per le tumulazioni, di un vaso di fiori, e persino di un sacchetto di plastica.
Ora io devo scrivere al Comune per fare presente la situazione, ritenendo necessaria una bonifica della tomba e il ripristino di un adeguato lucernario e del relativo cancelletto; apertura che è indispensabile per successive tumulazioni (essendo ancora disponibili spazi vuoti), in quanto la pietra che copre la tomba pesa molti quintali e non mi risulta sia mai stata sollevata per esumazioni o tumulazioni.
Vi chiedo cortesemente che tipo di intervento devo chiedere al Comune e a quali normative devo fare riferimento.
Privato
Si parte dal presupposto che la tomba costruita dalla sua famiglia sia di tipo perenne.
Va verificato il terreno oggetto di concessione. Se la lastra tombale non è stata mai sollevata, significa che l’introduzione delle bare è avvenuta scavando l’area antistante e demolendo parte della parete del sepolcro.
Da chiarire se quest’area fa parte della concessione oppure è ad uso pubblico, andando ad esaminare la concessione originaria. Se fosse ad uso pubblico, la demolizione e rifacimento della pavimentazione per l’eventuale introduzione di un feretro va fatta a cura e spese del concessionario.
Per quanto riguarda i danni causati alla sua proprietà per la sopaelevazione del terreno, se dimostrabili derivanti da questa operazione, può chiederne il risarcimento al Comune o alla ditta esecutrice dei lavori, in solido, ai sensi del Codice civile; devono essere entrambi assicurati.
Per quanto riguada la pulizia interna, compete al concessionario.
Per quanto riguarda la infiltrazione, la tomba non risulta più a norma rispetto al’art. 76 del DPR n. 285/1990, e pertanto non vi si possono più collocare altri feretri o resti prima di aver provveduto ad eliminare le infiltrazioni e ad aver impermeabilizzato la tomba.
Se servono altri interventi di manutenzione straordinaria si veda la risposta completa.
Gli oneri sono a carico del concessionario.
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