Rimborso per retrocessione tomba perpetua
Chiedo cortesemente Vs indicazioni in merito ad una eventuale normativa di legge che
disciplini quei passaggi nel lascito di loculi e possa stabilire le varie responsabilità tra
Utenti e Amministrazioni Comunali.
Presentando l’Istanza di Estumulazione Straordinaria per Trasferimento in altro Cimitero
della mia nonna materna, le due figlie in vita quali uniche eredi, hanno integrato, a l primo,
il modulo di Rinuncia a Concessione Sepoltura Privata, sul quale a fondo pagina veniva
riportato l’importo proposto relativo al rimborso spettante dovuto all’interruzione della
durata della Concessione in quanto la stessa in origine era prevista “Perenne”.
Ultimamente ci è stato comunicato dai Servizi Cimiteriali che tale rimborso è subordinato
alla futura vendita del loculo.
Aggiungo inoltre che il Regolamento di Polizia Mortuaria del Cimitero di Copparo (FE)
gestito dalla società GECIM prevede chiaramente il rimborso non venendo citato in
alcun modo il subordine alla futura vendita.
Privato
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La procedura si configura come retrocessione di una concessione, in presenza di una clausola che riconosca un indennizzo per il periodo non goduto, presumibilmente prevista nel regolamento di polizia mortuaria.
Da quanto comunicato nel quesito non esiste una definizione dei tempi dei pagamenti relativi all’operazione
La procedura prevede che si attuino diversi step successivi.
1) acquisizione del manufatto alla disponibilità del Comune
Si libera il sepolcro; in questo caso (estumulazione straordinaria e trasferimento) gli oneri relativi alla operazione sono a carico dei richiedenti/retrocedenti, eventualmente conguagliabili con parte del rimborso.
Una volta libero, il manufatto entra in disponibilità del Comune che ha la possibilità di riassegnarlo, ovvero di lasciarlo libero.
Per far questo bisogna individuare un capitolo di bilancio da cui trarre l’importo da pagare al retrocedente e impegnare la spesa con modifica di bilancio.
2) indenizzo al retrocedente
Una volta impegnata la spesa, bisogna saldare il retrocedente perché:
a) non esiste motivo che giustifichi una procedura dilatoria, né questa è stata prevista negli accordi fra le parti
b) il Comune potrebbe anche fallire (è successo parecchie volte), con nomina di un amministratore provvisorio (commissario) in attesa di nuove elezioni e il creditore potrebbe non essere mai pagato
c) il Comune potrebbe anche non riassegnare il sepolcro, e quindi non pagare mai il retrocedente, e tutti i patti devono essere equi, come principio generale del Codice Civile
3) assegnazione del manufatto ad altro concessionario
d) La riassegnazione può avvenire in vari modi, ad esempio con gara al maggiore offerente e l’asta potrebbe andare deserta con conseguenze sul retrocedente
e) Si individua un altro capitolo di bilancio in cui postare l’importo da riassegnazione come entrata; da chiarire fra l’altro se i due capitoli non siano uno in ordinario (corrente) e uno in straordinario; le due partite sono separate e quindi non si tratta di una partita di giro.
Pertanto; non esiste alcuna giustificazione ad un pagamento condizionato a clausole vessatorie (peraltro nemmeno espresse nel contratto fra le parti), dipendenti da condizioni incontrollabili e aleatorie, e in contrasto con i principi generali a base del Codice Civile.
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