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Capienza di loculo / tomba di famiglia
In una cappella di famiglia tutti i posti per tumulare salme sono esauriti; per tumulare altri componenti la famiglia, si può ridurre salme e liberare così i posti necessari?.
Vorrei sapere la dicitura “fino a completo esaurimento” a questo punto cosa intende, se all’infinito io vado a ridurre per recuperare spazi.
Comune di Forte dei Marmi (LU)
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In un loculo possono stare o un solo feretro e quante cassette resti ossei o urne cinerarie a capienza vi si possono collocare (in genere 3 o 4), oppure solo cassette resti ossei e urne cinerarie (Circ. M.S. 13/1993 art. 13 c.1).
Il regolamento di polizia mortuaria può vietare tale operazione o limitare il numero di urne/cassette che possono essere introdotte, come pure prevedere una tariffa per l’introduzione.
E’ prassi normale recuperare posti salma cremando i feretri esistenti e inserendo feretri freschi assieme all’urna cineraria del feretro precedente, oppure concedendo l’introduzione di urne/cassette in un loculo singolo o in tomba di famiglia.
L’introduzione di urne o cassette può avvenire in qualsiasi momento; la cremazione del feretro e reintroduzione ceneri assieme a nuovo feretro dopo almeno 20 anni dalla tumulazione, e come di seguito specificato.
L’introduzione di urne o cassette può avvenire in qualsiasi momento.
Nel caso di cremazione del feretro esistente, a tre condizioni:
A) che l’operazione sia normata nel regolamento di polizia mortuaria
B) che il defunto da cremare sia stato tumulato da almeno 20 anni (oltre i quali diventa resto mortale)
C) che nel caso di cremazione, le persone più prossime affettivamente al defunto da cremare ovvero i parenti di grado più prossimo (in primis il coniuge non divorziato/separato poi figli/genitori e poi via via) a maggioranza o all’unanimità come stabilito nel regolamento, siano d’accordo.
L’utilizzo di un sepolcro per più defunti (feretri e urne/cassette) va normato secondo tariffario; l’operazione di introduzione di una cassetta/urna può essere anche gratuita, oppure arrivare fino all’equiparazione del costo di un ossario, nel caso di loculo.
Per le tombe di famiglia o lo si può far rientrare nei diritti del concessionario, oppure fare riferimento che la concessione originaria prevedeva un certo numero di posti salma (anche implicito, corrispondenti al numero di loculi) e ogni implemento è soggetto a tariffa, o se non era specificato, comunque dal momento in cui si modifica il regolamento, ogni introduzione di spoglie mortali nello stesso loculo è soggetto a tariffa. Conviene adeguare il regolamento.
C’è il problema della scadenza; cosa succede alla scadenza della concessione originaria? il problema si pone principalmente per i loculi, più che per le tombe di famiglia. Va risolto nell’ambito della regolamentazione delle proroghe o dei rinnovi, ad esempio prolungando la concessione fino al raggiungimento minimo di permanenza di 20 anni della salma fresca.
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