Manutenzione e ristrutturazione di tomba di famiglia
Mamma,poi deceduta,fece costruire la cappella alla morte di nostro padre. La famiglia era composta da mamma e nove figli. Fino ad ora-nel ricordo dei nostri genitori- ho sempre provveduto (senza mai chiedere nulla ai fratelli)al pagamento delle spese per le luci. Premetto che nella cappella oltre ai genitori si trovano i corpi di tre nipoti e recente quella di una sorella. Ora si devono fare necessari ed urgenti lavori di una certa cospicua somma e ho inviato una comunicazione a tutti i fratelli e nipoti. ma tranne uno, dai resti, non ho ancora certezza sul positivo riscontro. Una parte dei lavori però sono urgentissimi. Avrei deciso di fare inizialmente quelli di messa in sicurezza ma poi ???? Come posso obbligarli????
Privato
Per un inquadramento generale delle problematiche relative si veda la risposta al Quesito “Proprietà e diritto di sepoltura in tomba di famiglia “.
Nel caso specifico:
– Subentro: bisogna verificare preliminarmente che si sia proceduto al subentro.
Una volta defunto il fondatore del sepolcro gli eredi devono notificarsi al Comune come subentranti. Si fa una voltura, ovvero si cambia nella concessione il/i referenti aventi titolo nei rapporti con il Comune. Nel caso specifico: i 9 figli della fondatrice, proprietari per 1/9 della tomba. Questo serve, fra l’altro, per individuare chi è autorizzato ad agire per interventi sulla tomba. In genere il Comune chiede che venga nominato un referente unico che sia responsabile per tutti nei riguardi del Comune.
– illuminazione votiva: essendo un servizio a domanda individuale, paga chi lo chiede.
– Manutenzione: gli interventi di manutenzione derivanti da pericoli alla pubblica incolumità possono essere imposti dal Comune, come pure quelli derivanti dal mantenere il decoro. Nel caso di inadempienza, a seconda della situazione e di quanto prevede il Regolamento di Polizia Mortuaria, si può andare da interventi fatti dal Comune, con rivalsa con messa a ruolo (in pratica: li fanno pagare agli interessati assieme alla cartella delle tasse), fino alla procedura di decadenza della concessione con dichiarazione di tomba abbandonata e incameramento della stessa da parte del comune e scarico dei resti esistenti in ossario comune, salvo diversa destinazione scelta (a pagamento) dagli interessati.
Negli altri casi ci si comporta come in un condominio: decisione assembleare. Se l’Assemblea decide di non fare lavori che uno ritiene rappresentino pericolo per la pubblica incolumità deve notificare con raccomandata a tutti gli altri interessati ed in particolare al Comune che ritiene la situazione pericolosa e dissente dalla decisione assembleare, scaricando la responsabilità sugli altri. In genere il Comune, se veramente la situazione è pericolosa, a scanso di responsabilità, impone gli interventi.
Se qualcuno non vuole pagare le spese di manutenzione deve rinunciare sia all’eredità (proprietà della tomba) che al diritto di farcisi seppellire lui e discendenti, con atto notarile indifferenziato a favore degli altri proprietari, notificato agli altri eredi e al Comune, in modo che vigili che in futuro questi non possano essere sepolti nella tomba.
– Ristrutturazione: a maggior ragione la procedura da seguire è la stessa che si usa per la ristrutturazione di un condominio: decisione assembleare in cui votano i subentranti (non gli aventi diritto di sepoltura) e in cui la figura dell’”amministratore” potrebbe essere coperta dal referente unico presso il Comune.
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