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Traslazione di resti – autorizzazioni
Mio nonno è sepolto nella cappella di famiglia di proprietà degli eredi di suo fratello, quindi noi non siamo proprietari. Vorremmo traslare la salma, noi parenti stretti siamo tutti d’accordo. Dobbiamo ottenere una autorizzazione scritta dai proprietari della cappella per far accedere l’agenzia funebre che si occupa della traslazione, oppure basta che comunichiamo per iscritto ai proprietari la data in cui avverrà lo spostamento in modo che se vogliono possono essere presenti?
Privato
Il cimitero è una struttura comunale.
Il comune svolge servizio di custodia e vigilanza ed è il proprietario del bene demaniale cimiteriale: il suolo del cimitero. L’oggetto tomba di famiglia è di proprietà del/degli eredi del concessionario, fondatore del sepolcro.
Quindi è necessario richiedere al Comune e al fondatore o agli eredi della Tomba, in cui è oggi sepolto vostro nonno, l’autorizzazione al trasferimento del suo Fratello defunto in altra sepoltura. Questo perchè si va a manomettere una proprietà.
Occorre quindi l’assenso del fondatore o del/degli eredi della tomba e l’autorizzazione del Comune, che avrà il compito di far eseguire dagli operatori cimiteriali, comunali o del concessionario del servizio, la estumulazione previo avviso all’ASL in quanto si tratta di estumulazione straordinaria e quindi occorreranno le procedure per far fronte alle diverse condizioni che si potranno ritrovare durante l’apertura del loculo.
Si tratta quindi di coordinare tutti gli interessati sulla data della operazione.
Il Funzionario del comune vigilerà che non sia manomesso il feretro e se questi fosse aperto dovrà richiedere la sua “rifasciatura” con una speciale cassa in zinco di rivestimento.
Se si tratta di trasferimento in altro cimitero, al termine dell’ estumulazione si potrà procedere con il trasporto della bara in camera mortuaria del cimitero (sempre ad opera degli addetti cimiteriali) da dove la ditta di pompa funebre che avrete incaricato, provvederà a trasportare il feretro nella sua nuova destinazione, se prevista in altro cimitero comunale oppure in altro comune (previa autorizzazione degli Uffici comunali al trasporto alla nuova collocazione).
Se invece la sepoltura avverrà all’interno dello stesso cimitero, il servizio di pompa funebre non serve a niente in quanto le movimentazioni interne dei cadaveri (feretri) sono lavori il cui compito è istituzionale e quindi svolto da personale “operatore cimiteriale” appositamente formato ed attrezzato che può essere sia dipendente del comune che ditta appaltatrice di servizio pubblico.
Non si finirà mai di specificare che la concessione rimane sempre la stessa, ovvero quella firmata dal fondatore, e sancisce sia chi è il proprietario del fabbricato tomba, ma non del terreno comunale, (fondatore o eredi patrimoniali), sia chi ha diritto di sepoltura ovvero i familiari, come definiti nel regolamento di polizia mortuaria, e in mancanza di definizione, per giurisprudenza, coniuge e discendenti del fondatore, qualche volta anche fratelli/sorelle dello stesso (vi sono sentenze diverse).
Nel caso di manomissione del manufatto, è interessata la proprietà, non chi ha diritto di sepoltura, anche perché il rendere libero un posto salma va a vantaggio degli aventi diritto di sepoltura, i quali non hanno alcun potere sulla salma da traslare. Potestà che spetta per giurisprudenza e usi alla/alle persona/e affettivamente più vicina/e al defunto, in primis coniuge al momento della morte, e se non esistente, figli e genitori del defunto alla pari come parenti di primo grado. Defunti tutti i figli, la decisione passa ai nipoti. La decisione va presa a maggioranza.
Nel caso specifico, gli eredi patrimoniali del fratello (presumibilmente il fondatore del sepolcro) sono gli unici a cui chiedere autorizzazione: decisione a maggioranza.
Nella stragrande maggioranza dei casi, in mancanza di un testamento specifico, gli eredi sono i discendenti diretti del fondatore del sepolcro, altri non c’entrano, e generalmente gli eredi sono i figli, salvo condizioni diverse non specificate nel quesito.