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Interventi di ripristino a causa di esalazioni sgradevoli da loculi
Sono giorni che da un blocco loculi prefabbricati (acciaio/alluminio) dove sono state tumulati venti salme, proviene un cattivo odore.
1 – Necessita smontare le lapidi per verificare la tenuta dei tappi dei loculi?
2 – Chi deve autorizzare tali lavori?
3 – C’è bisogno di un ordinanza sindacale?
Comune di Monte San Biagio (LT)
1) Sì andranno smontate, almeno immediatamente alcune lapidi, per circoscrivere il problema. Per dettagli e note sulla procedura da seguire si rimanda all’approfondimento che segue.
2) Il Comune.
3) No, se il Vs. Regolamento comunale di polizia mortuaria contempla l’evenienza (inquadrandola ad es. come “intervento di sanificazione per inconvenienti igienico-sanitari verificatisi sia in sepolture private individuali in colombario che in tombe di famiglia e/o collettività), oppure se fosse ricompresa nell’Ordinanza per l’esecuzione di esumazioni ed estumulazioni (come eventualità di esecuzione dell’estumulazione straordinaria). Sì, se l’eventualità non fosse stata prevista dal Vs. Regolamento di Polizia Mortuaria e/o non aveste un’Ordinanza che regoli le esumazioni e le estumulazioni.
Di fatto l’intervento consiste proprio nella esecuzione di una “estumulazione straordinaria del defunto”, a cui segue il ripristino della condizione sanitaria di “bara chiusa ermeticamente” (art. 30 del DPR 285/90 e Circ. Min. Sanità n. 24/1993) ed infine, nella ri-tumulazione del defunto dopo aver ripristinato le condizioni igieniche anche del loculo e poi all’area circostante.
Pur trattandosi di un intervento episodico, è peculiarmente di natura igienico-sanitaria nell’ambito del cimitero che è di fatto una struttura sanitaria.
La Redazione suggerisce di dotarsi di un’Ordinanza per regolare le esumazioni ed estumulazioni, nella quale prevedere un punto relativo anche a questa categoria di interventi (oppure di integrare l’Ordinanza già esistente ed emessa).
Per emettere tale Ordinanza (o per la sua integrazione), è necessario acquisire il Parere dell’ASL competente della Vs. zona, inviando lo schema della stessa, una breve relazione tecnica, ed il “disciplinare d’opera” (anche sintetico) che descriva l’operazione d’intervento di “ripristino igienico-sanitario nelle tumulazioni in loculo di colombari o tombe”, ma con maggiore dettaglio e descrizione delle procedure lavorative, evidenziando anche gli aspetti relativi all’informazione, salute e sicurezza sul lavoro ex lege D.lgs 81/2008.
Il parere dell’ASL è fondamentale per dare supporto specifico all’intervento da farsi, ma non è vincolante, in quanto il Sindaco, come responsabile in loco della salute pubblica, può decidere come crede; in ogni caso la predisposizione di un documento completo di questo tipo e la presentazione dello stesso ad un verificatore costringe ad organizzare gli interventi nel modo più razionale e sicuro.
L’operazione contempla varie attività che contemporaneamente e/o distintamente si articolano attraverso Artigiani/Ditte esterne, Imprese funerarie (sempre Imprese esterne) ed Addetti cimiteriali comunali o di Addetti di Ditta affidataria del servizio pubblico, quali:
– il marmista di fiducia della famiglia del defunto per la rimozione della lapide,
– la squadra di operatori cimiteriali (o effossori o necrofori) composta dal Capo squadra o Custode cimiteriale e almeno altre 3 persone che abbiano conoscenza del procedimento e informazione sui rischi di salute e sicurezza (quindi adeguatamente attrezzati di utensili ed ausili nonché di DPI ex lege D.lgs 81/2008),
– la squadra di operatori funebri che dovranno intervenire nella rifasciatura della bara difettosa, alternandosi con gli effossori o operando assieme e/o contemporaneamente ad essi, quindi anche questi ultimi muniti di adeguata preparazione ed informazione, nonché di DPI idonei (per il possibili contatti con il cadavere o con i liquidi cadaverici e poi per l’eventuale difesa dai fumi e dai vapori di saldatura a stagno dello zinco od per l’uso di resine per saldature a freddo dello stesso).
Le cause del problema possono risalire sia al Comune che ai Concessionari dei loculi, con ripercussione sul: “Chi paga?”. Tali cause possono essere:
1) I Concessionari dei loculi hanno ricevuto dalle Imprese funebri di loro fiducia una confezione di feretro difettosa o non ben eseguita, quindi i Concessionari/Familiari del defunto provvederanno a loro spese al ripristino del feretro;
2) Il Comune ha realizzato e concesso loculi non adeguati:
2.a) nel senso che, forse, avendo voluto optare per una soluzione costruttiva prefabbricata e leggera, non si è provveduto a valutare sufficientemente e quindi a progettare e realizzare i colombari, con una adeguata coibentazione, per attenuare gli sbalzi termici eccessivi che si possono verificare all’interno dei loculi.
Lo sbalzo termico è più rilevante quando l’edificio funerario è esposto ad irraggiamento diretto estivo (e quindi anche ad un rapido raffreddamento invernale) essendo stato collocato, nel nostro caso, probabilmente, con una esposizione (cioè un orientamento sul terreno) che non ha considerato ad esempio la necessità della messa a dimora di alberature ad alto fusto almeno per attenuare l’irraggiamento solare e senza considerare una utile e necessaria azione combinata di adeguate coibentazione e massa termica (1) (2);
oppure, o anche:
2.b) non è stata eseguita alla regola dell’arte la “tumulazione” e cioè una accurata chiusura ermetica del loculo che non ha garantito di trattenere all’interno dell’avello i liquidi putrefattivi e/o i gas.
Una trattazione molto più dettagliata, comprendente anche le operazioni da fare, si può vedere nella Risposta completa 056
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