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Inumazione di defunto in doppia cassa, di legno e zinco
Oltre 16 anni fa alla morte del mio genitore l’abbiamo posto in una cassa doppia cioè con cassa di legno e cassa di zinco per l’inserimento in loculo.
Purtroppo nell’inserire in loculo lo spazio è risultato insufficiente quindi la salma è stata posta a terra. Ora la mia domanda è questa:è possibile la mancata mineralizzazione dei resti? Cosa bisognerebbe fare nel caso?
Privato
Quando il feretro è stato inumato, possono essersi verificate due situazioni:
1) Il feretro è stato inumato così com’è.
In questo caso se la cassa in zinco non dovesse sfasciarsi per la pressione esercitata nel tempo dal terreno, e anche nel caso si staccassero solo alcune saldature, il cadavere non verrebbe agevolmente in contatto con il terreno e di conseguenza con i microrganismi presenti, per cui, al termine dei 10 anni previsti come tempo ordinario minimo per la sepoltura in terra, ovvero prima della prevista esumazione ordinaria, il corpo molto probabilmente non sarebbe mineralizzato (ovvero ridotto a scheletro), ma si avrebbero dei resti organici che la legge definisce “Resto mortale” ai sensi del DPR 254/2003.
2) Prima di inumare il feretro, aperta la cassa in legno, è stato levato il coperchio della cassa in zinco e magari sono stati fatti dei fori sul fondo della stessa. E’ una procedura ben nota e che gli addetti fanno spesso, se serve.
In questo caso è possibile che dopo 10 anni il corpo sia mineralizzato, ma non sempre è così.
Quando si esegue una esumazione ordinaria (ovvero dopo almeno 10 anni dalla inumazione) possono verificarsi due situazioni:
A) Il cadavere si è completamente mineralizzato (scheletro).
Le ossa possono essere raccolte e collocate:
A.1) in una cassetta resti ossei che a sua volta può essere collocata, su richiesta del famigliari, o in una nicchia ossario, o in un loculo assieme ad un feretro (eventualmente all’interno di una tomba di famiglia);
A.2) nell’ossario comune, in maniera indistinta se non vi sono richieste diverse da parte dei famigliari;
B) Il cadavere si è decomposto fino allo stadio di Resto mortale
Le procedure successive possono essere:
B.1) i resti restano deposti o nella stessa bara (di solo legno) se avesse resistito in maniera adeguata, previa asportazione coperchio e fori nella cassa metallica oppure si trasferisce il Resto mortale in un nuovo cofano che potrà essere anche in cellulosa per effettuare il ri-seppellimento in apposito campo da 2 anni (con terreno trattato con impiego di prodotti enzimatici che favoriscono una pronta ripresa dell’attività metabolica dei micro-organismi presenti nel terreno) oppure in un campo per “indecomposti” il cui turno ordinario di sepoltura è di 5 anni. Dopo tale periodo (2 o 5 anni) si esegue una nuova esumazione che consentirà una sicura raccolta dei Resti ossei e si passa alle fasi A.1) o A.2).
B.2) i resti restano deposti o nella stessa bara (di solo legno) se avesse resistito in maniera adeguata, previa asportazione coperchio e fori nella cassa metallica oppure trasferendo il Resto mortale in un nuovo cofano che potrà essere anche in cellulosa e inviate alla cremazione. Segue il collocamento dell’urna cineraria o in cinerario/ossario o in loculo assieme ad un feretro (eventualmente all’interno di una tomba di famiglia) oppure l’urna potrà essere affidata ai familiari se lo richiederanno od ancora le ceneri potranno essere disperse in natura (nelle aree previste dal Comune) o nel Cimitero nell’apposito “giardino della memoria”.
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