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Campo Angeli (campo bambini) – esumazioni
Un campo di inumazione riservato alla sepoltura dei bambini all’interno di un cimitero, in assenza di specifiche disposizioni regolamentari, è soggetto a vincoli e/o prescrizioni particolari soprattutto in riferimento ad eventuali esumazioni?
Comune di Greve in Chianti (Fi)
Un campo di sepoltura per inumazione (per adulti o per bambini) non ha vincoli o disposizioni specifiche regolamentarie se non quelle relative alla corretta gestione cimiteriale: puntuale verifica annuale delle sepolture decennali in scadenza e quindi l’esecuzione periodica di campagne esumative ordinarie.
Il Vs. Comune ha un REGOLAMENTO DI POLIZIA MORTUARIA approvato con deliberazione C.C. n. 17 del 21/03/2017.
All’art. 13 (Inumazione) non si legge nulla di specifico riguardo le sepolture dei bambini e quindi dobbiamo riferirci al DPR 285/1990 e precisamente all’Art. 73:
1. Le fosse per inumazioni di cadaveri di bambini di età inferiore a dieci anni devono avere una profondità non inferiore a metri due. Nella parte più profonda devono avere una lunghezza di metri 1,50 ed una larghezza di metri 0,50 e devono distare l’una dall’altra almeno metri 0,50 da ogni lato.
Per quanto concerne l’operazione di “esumazione” il Vs. articolato (art. 14) non dispone un gran che di particolare riguardo i “campi per bambini” o “campo degli angeli” o ecc. … quindi quello che si suggerisce è di intraprendere una accurata verifica delle sepolture in scadenza e cercare di operare le esumazioni di più defunti assieme per vari aspetti: evitare esumazioni di un solo defunto che nei confronti dei familiari risulterebbe una sorta di violazione del sepolcro, meglio sarebbe intraprendere una sorta di “campagna di esumazioni ordinarie” che comprenda almeno 4/5 defunti bambini (es. una fila intera) e magari un intero campo di defunti adulti (o mezzo campo).
Occorre considerare anche gli aspetti gestionali/economici che una operazione esumativa comporta: operare su una fossa alla volta comporta in genere operare a mano, mentre su un area più vasta si può operare con mezzi meccanici.
Teniamo conto anche del fatto che se vi fosse una urgenza di reperire del terreno per inumazioni in quanto l’attuale cimitero si trovasse in deficienza, sarebbe ancora più efficace il suggerimento di cui sopra, proprio per evitare la criticabile condizione di “togliere un defunto per seppellirne un altro al sua posto” che evidenzierebbe una gestione critica delle aree cimiteriali.
Il cimitero, in seguito all’entrata in vigore del DPR 254/2003, riesce ad operare con maggiore semplificazione al riuso di sepolture sia in terra che in loculo, avendo definito che un cadavere diventa “Resto mortale” (incompleta scheletrizzazione di un cadavere), dopo 10 anni di inumazione o 20 di tumulazione.
L’eventuale “resto” potrà ricevere la re-inumazione a ciclo ridotto (5 anni): si richiama il punto 3 della Circolare del Ministero della Salute N. 10/1998.
Quindi il Cimitero dovrà avere un’area per inumazione per accogliere i Resti mortali dei defunti per i quali i familiari non richiedessero la cremazione.
Una accurata gestione cimiteriale consente un contenuto consumo di posti salma (in terra e/o in loculo). Attraverso l’annuale verifica del “registro dello scadenziario delle concessioni” e dello “scadenziario delle esumazioni”, si riesce ad ottenere un quadro chiaro dei posti disponibili secondo la media del nr. di sepolture derivanti dalla tenuta e verifica annuale del “Registro cimiteriale”.
Per finire, bisogna dire che spesso i Comuni “si dimenticano” di dover esumare dopo 10 anni i resti dei bambini.
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