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Cura dei defunti
mio papà è venuto a mancare tre anni e per vari motivi ho rinunciato all’eredità da parte del nonno. Mi è arrivato una comunicazione che entro settembre dovremo esumare il nonno. Oltre al mio papà ci sono altri tre figli, la nonna è morta 2 anni fa. Avendo rinunciato all’eredità sono obbligata a firmare ed ovviamente a pagare pure io?
Privato
L’eredità non c’entra; eventuali rapporti economici o di proprietà nulla hanno a che vedere con l’obbligo per i discendenti di prendersi cura dei resti dei loro antenati, nell’ambito di quelle che si definiscono operazioni di pietas verso i defunti.
Non esiste una normativa specifica per le sepolture in fosse, ma prassi consolidate, per cui sicuramente tale obbligo ricade sui parenti più prossimi, ovvero i figli viventi del nonno in solido. Figli che, fra l’altro, devono decidere sulla collocazione successiva dei resti. Per le tombe di famiglia si fa riferimento alla concessione.
Quanto a lei, parente di secondo grado, se si tratta di esumazione, ovvero di disseppellire da fossa un feretro e versare i resti ossei nell’ossario comune, visto la modestia della cifra in gioco, divisibile per 4, non sembra alla redazione che sia il caso di farne un problema.
Se si trattasse invece di estumulazione da tomba di famiglia, in mancanza di una dichiarazione da parte sua con atto notarile che ha rinunciato ai suoi diritti di sepoltura nella tomba (1) a favore degli altri aventi titolo, deve concorrere alla spesa per un quarto come subentrante nella concessione. Chi volesse collocare i resti in ossarino naturalmente può farlo a suo carico fra gli interessati.
(1) il diritto di farsi seppellire in una tomba di famiglia deriva unicamente dall’essere famigliare del fondatore, indipendentemente dalla titolarietà della concessione o dalla proprietà della stessa.