Uso temporaneo di loculo per Benemerito
Mia zia titolare della concessione comunale fece costruire una tomba di famiglia. ella autorizzava nel 2006 la tumulazione provvisoria ad una cara amica. Nell’ottobre del 2017 la provvisorietà era condizionata alla scadenza di anni 4 e alla riesumazione della salma del marito della concessionaria, la quale è deceduta nel febbraio 2019. Orbene i nipoti unici eredi osservando la volontà della stessa di essere tumulata sopra il marito hanno chiesto agli eredi della signora che aveva l’uso provvisoria di asportare i resti della salma poiché quel posto spetta alla concessionaria e la tumulazione provvisoria è scaduta da ben 12 anni. Essi si ostinano a non asportare la salma, il cui misero costo è di € 330,00. Che si deve fare per obbligare tali persone a portare via la salma?
Privato
L’amica della zia e’ sepolta nella tomba come Benemerita.
Il Benemerito e’ l’unico che in una tomba di famiglia ha un “posto salma” riservato.
Che la tumulazione fosse provvisoria, dopo 12 anni dalla tumulazione e’ difficile sostenerlo.
La movimentazione di un resto mortale (dopo 20 anni di tumulazione) e a maggior ragione di un cadavere, come in questo caso, viene decisa dal coniuge/parenti piu’ prossimi del defunto, salvo scadenza concessione, decadenza, restituzione e altri casi particolari, per cui solo loro possono autorizzare una movimentazione.
Per cui a nostro parere, se non vogliono spostare la Benemerita, non c’e’ possibilita’ di spostarla da parte sua.
Se lo facesse contro la volonta’ degli aventi diritto rischia di incorrere nel reato di violazione di sepolcro se non di vilipendio di cadavere, da 1 a 5 anni di reclusione (art. 407 C.P.).
L’unico modo di avvicinare le spoglie mortali della zia e del marito è far cremare il feretro di uno dei due (si può fare in ogni momento, vedi risposta al quesito Cremazione di resti mortali e ricollocazione nel loculo assieme a un nuovo feretro ), e mettere un feretro e una urna cineraria assieme nello stesso loculo.
Per la cremazione devono essere consenzienti tutti i parenti di grado più prossimo dell’interessato (es.: tutti i figli).