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Sepoltura di indigente a carico del Comune
Quale legge stabilisce quali siano i servizi essenziali gratuiti che i comuni devono erogare in caso di decesso, e perchè si è obbligati ad inumare i feretri in caso di persone indigenti, c’è qualche norma che lo prevede? O qualche sentenza in merito?
Comune di Cosenza
Ai sensi dell’art. 48, DPR n. 803/1975, quando non venga richiesta altra destinazione, nei cimiteri devono essere ricevuti:
• i cadaveri delle persone morte nel territorio del comune, qualunque ne fosse la residenza in vita;
• i cadaveri delle persone morte fuori del comune, ma aventi in esso la residenza in vita;
• i cadaveri delle persone non domiciliate in vita nel comune e morte fuori di esso, ma aventi diritto al seppellimento in una sepoltura privata esistente nel cimitero del comune stesso;
• i nati morti;
• i resti mortali delle persone sopra elencate.
Il Comune ha il solo obbligo di seppellire in terra i cadaveri o i resti mortali indecomposti fino a mineralizzazione, e poi di custodire le ossa nell’ossario comune. Nel caso può rientrare nel compito del comune il trasporto dal luogo del decesso al cimitero o obitorio; esempio sconosciuti morti per strada.
Con la L. 130/2001, se chi muore ha stabilito che vuole essere cremato, il comune deve garantire la cremazione e relativa conservazione delle ceneri nel cimitero, ad esempio con la dispersione nel cinerario comune.
L’art. 1, comma 7 bis della L n. 26/2001 disciplina l’assunzione delle spese da parte dell’amministrazione comunale. Lo stesso stabilisce, che la gratuità dell’inumazione, cremazione e esumazione ordinaria è limitata alle persone indigenti, agli appartenenti ad una famiglia non abbiente, nonché a coloro, i cui familiari sono irreperibili o se questi hanno rinunciato all’eredità.
Come stabilire chi è indigente, sotto questo aspetto, è compito del Comune, in base ai criteri autonomamente stabiliti; esempio attestazione ISEE nucleo famigliare.
Se è gratuito il deposito temporaneo in fossa, la custodia nell’ossario o la dispersione delle ceneri nel cinerario comune, non sono gratuite le operazioni di sepoltura e di cremazione, ma se il defunto non ha eredi o se questi non sono in grado di pagare le operazioni di sepoltura e hanno rinunciato all’eredità, è gioco forza assumersi il costo relativo.
In presenza di familiari non indigenti, le spese per l’inumazione sono divise e quindi sostenute in solido da questi ultimi. Se non hanno rinunciato all’eredità e si rifiutano di pagare le operazioni, il relativo importo può essere messo a ruolo e incassato con le imposte.
Ovviamente è impensabile collocare feretri di indigenti in loculo o altre tombe costruite: il Comune non ha nessun obbligo di costruire o permettere di costruire tombe di famiglia o loculi; nel farlo fa una operazione immobiliare (che in ogni caso deve essere remunerativa ex art. 117 comma 1 T.U, Enti Locali D.Lgs. 267/2000) e, aggiungo io, una operazione elettorale.
Si veda anche la risposta al quesito: Sepoltura di indigente in questo stesso Forum.