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Ab immemorabili – istituto dell’immemoriale
In un contratto di concessione di tomba di famiglia datato 1886 non è indicata la durata della concessione; nemmeno il Regolamento di PM dell\’epoca riporta durate di concessioni.
Il nuovo Regolamento di PM 2017 non contempla casi dove non sia indicato nel contratto una durata della concessione. Come ci si deve regolare in questi casi?
Società di gestione di servizi cimiteriali
Si applica il principio dell'”Ab immemorabili”, espressione usata con riferimento a uno stato di cose che risulti, a memoria d’uomo, essere sempre stato tale. Si tratta dell’istituto giuridico dell’immemoriale, anche se desueto e per gran parte abolito.
L’istituto dell’immemoriale consiste nell’esercizio di un diritto che si presume legittimo in quanto fondato sulla vetustas, senza che ne sussista un titolo formale.
In pratica: si tratta di concessione perpetua, supportata ad esempio dalle modalità di concessione di altre tombe dello stesso periodo. Si può anche andare a vedere le delibere di Giunta dell’anno del primo sepolto, di solito al tempo le concessioni richiedevano una delibera.
A supporto viene anche la dimostrazione di aver esercitato da parte della famiglia del fondatore il diritto di sepoltura nel tempo; il Comune può esercitare il diritto di dichiarare la decadenza nel caso di oltre 50 anni dall’ultima sepoltura, solo se dimostra che esista contemporaneamente nel perimetro cimiteriale carenza di spazi insanabile.
C’è però il problema del subentro, per cui si dovrebbe rifare la concessione, e in questo caso la durata (dal 1976) non può durare oltre 99 anni.
Pagamento della concessione già effettuato a suo tempo.
Naturalmente il richiedente deve dimostrare di essere erede unico o avere la delega degli altri eredi pari diritto.