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Concessione irreperibile: qual’e’ la durata?
Al cimitero cittadino abbiamo una tomba di famiglia costruita presumibilmente negli anni 20 del ‘900, della quale né gli eredi né il Comune hanno l’atto di concessione.
come si può stabilire se la concessione sia in scadenza o perpetua?
Comune di Santa Margherita Ligure (GE)
Come reperire la documentazione
Tutti i contratti venivano depositati fino a qualche anno fa alla Conservatoria dei registri immobiliari; si possono recuperare qui, cercando attorno all’anno di costruzione o della sepoltura del primo sepolto, a nome Comune o cognome primo sepolto.
Si può spulciare i verbali delle delibere di Consiglio o di Giunta attorno all’anno interessato, se conosciuto.
Sempre se reperibili si possono passare i bilanci entrate del capitolo di spesa cimitero.
Come stabilire se una tomba è perpetua o a scadenza
Si può fare un confronto con altre tombe della stessa epoca di cui sia possibile conoscere la durata; le concessioni rilasciate nello stesso periodo sono uguali per tutti come durata.
Se la data di sepoltura del primo sepolto risale a oltre 99 anni, senza che mai siano sorti problemi e la tomba sia stata utilizzata in continuazione, si ritiene perpetua.
Si applica, fra l’altro, un criterio simile al disinteresse di un creditore (il Comune: nel caso, il passaggio della proprietà della tomba dopo la scadenza) nei confronti di un credito.
In generale: la concessione è un contratto fra il Concessionario e il Comune; se non è rilevabile che un contratto abbia una scadenza, come nel caso di irreperibilità, un contratto non ha scadenza, ovvero si dovrebbe dedurre che il sepolcro è perpetuo.
L’istituto dell’immemoriale
Considerato:
– che il sepolcro è stato occupato per lunghissimo tempo da una famiglia senza contestazioni da parte del Comune
– che il Comune è tenuto alla gestione degli archivi dei contratti e dei documenti pubblici a meno che non dimostri che per eventi imprevedibili quali calamità naturale o evento bellico gli stessi sono andati dispersi;.
– che sarebbe possibile risalire alla concessione recuperando la delibera di Giunta del tempo (vedi data prima sepoltura) oppure andando a vedere il dettaglio del bilancio entrate (da concessione) del tempo, ove reperibile
– che eventuali disfunzioni dell’Amministrazione non possono essere fatte ricadere sui cittadini
si ritiene che si possa invocare l’istituto dell’immemoriale e considerare la concessione equivalente a perpetua.
L’istituto dell’immemoriale, seppure desueto, stabilisce che una situazione tale a memoria d’uomo, continua a rimanere tale; nel caso, l’uso della tomba come sepoltura di famiglia, rimane tale indefinitamente.
Quando una tomba decade da perpetuità
Una concessione decade quando una delle parti non rispetta i patti contrattuali o le disposizioni di legge. Esempi.
1) In una tomba perpetua non possono:
– farsi estumulazioni di nessun tipo, neppure per cremare le ceneri (1)
– esservi sepolti altro che i familiari del fondatore, per cui se vi si trovano resti di non familiari, non essendo dimostrabile che sono benefattori, la concessione decade
. esservi sepolti defunti in numero superiore al numero di loculi edificati
2) la tomba di famiglia è abbandonata? è in stato di manutenzione precaria? si può attivare la procedura per tomba abbandonata
3) il sepolcro non è a norma? non è possibile introdurre altre salme se non lo si mette a norma
Chi sono gli aventi titolo
Gli interessati devono dimostrare di essere gli eredi immobiliari del fondatore del sepolcro, altrimenti non hanno titolo per appropriarsi del manufatto. Quanto al diritto di esservi sepolti, spetta prima di tutto ai familiari del fondatore secondo quanto previsto nel regolamento e in mancanza, secondo giurisprudenza prevalente, ovvero i discendenti diretti e coniugi/conviventi more uxorio, e solo dopo l’estinzione della famiglia si può passare a eredi patrimoniali non discendenti.
Per i diritti relativi ad un sepolcro di famiglia si vedano i quesiti che appaiono cliccando “diritti” sul bottone “Cerca in Forum” in home page in alto a destra.
Nel caso non potessero dimostrarlo, e non ci fossero discendenti, il Comune può espletare la procedura per dichiarare la famiglia estinta, appropriarsi della tomba e riassegnarla mettendola all’asta al migliore offerente.
Casi possibili
A) non si recupera la concessione e gli eredi non possono dimostrare di esserlo: la tomba torna nella disponibilità del Comune.
B) non si recupera la concessione e gli eredi possono dimostrare di esserlo; rimane la concessione originaria perpetua per applicazione dell’istituto dell’immemoriale, ovvero il fatto di aver occupato per lungo periodo l’oggetto, e niente è dovuto al Comune, ma non si possono estumulare le salme giacenti (vietato per le concessioni perpetue), ovvero, per poterle estumulare, la concessione deve passare prima a max. 99 anni (dal 1976 non sono ammesse durate superiori) con oneri derivanti dal regolamento/tariffario del Comune previsto in questi casi.
C) si recupera la concessione e gli eredi non possono dimostrare di esserlo; si ricade nel caso A)
D) si recupera la concessione (presumibilmente perpetua) e gli eredi possono dimostrare di esserlo; si ricade nel caso B) e rimangono le condizioni previste nella concessione, salvo che se è perpetua non si possono estumulare le salme giacenti, ovvero per estumularle bisogna rifare la concessione a tempo determinato; costi come B).
E) si recupera la concessione e gli eredi possono dimostrare di esserlo, ma nella tomba si sono verificate condizioni tali da far decadere la concessione: si ricade nel caso A)
Succede spesso che si arrivi ad un compromesso fra Amministrazione e titolari della concessione (che devono dimostrare di essere gli eredi patrimoniali del fondatore) in genere del tipo: l’Amministrazione concede che si possano ridurre i resti e riutilizzare i loculi in cambio dalla riduzione a 99 anni della durata della concessione; serve una delibera ad hoc della Giunta.
Una eventuale quantificazione dell’accordo è lasciata alla contrattazione fra le parti, e dipende dalle considerazioni di utilità per le stesse.
Sull’argomento si possono trovare altri quesiti cliccando “immemoriale” in “cerca in forum”
(1) La concessione perpetua non decade, ma l’art. 86 c.1 del DPR 285/90, nel definire la regola generale sulle estumulazioni, presenta anche una eccezione, con l’inciso: “quando non si tratti di salme tumulate in sepolture private, a concessione perpetua”, inibendo le estumulazioni per tali salme e comportando la non estumulabilità delle salme tumulate con concessioni perpetue., e pertanto l’avvenuta estumulazione annulla la concessione con conseguente ritorno del sepolcro nella disponibilità del Comune. Cio‘ non avviene per le concessioni a durata limitata.