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Diritto di decidere sulla destinazione delle salme
Una persona,legata da vincolo affettivo con una coppia di defunti deceduti negli anni ’60 (in quanto in vita la coppia si è sempre presa cura del padre del richiedente), chiede di essere informato e di poter decidere sulla eventuale estumulazione e destinazione delle salme. Ne ha diritto?
Comune di Fossalta di Piave (VE)
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La movimentazione di un resto mortale e la sua destinazione vanno decise in primis dalla moglie o convivente more uxorio, e, in mancanza, dai parenti di grado piu’ prossimo all’unanimita’. Lo stesso dicasi nel caso di cremazione dei resti. Non da altri.
Nel caso di estumulazione d’ufficio, per scadenza della concessione o altro, vanno espletate le procedure di informazione propedeutiche, con affissione di avviso in loco per adeguato periodo e ricerche anagrafiche e da concessione per individuare gli aventi diritto/discendenti.
Qualora queste procedure non avessero avuto esito, nulla vieta che una persona legata da affetto si prenda cura dei resti, ma con alcune precisazioni.
In una tomba di famiglia vanno tumulati solo i famigliari del fondatore e i “benemeriti”, come potrebbero essere in questo caso, ma questi vanno dichiarati al momento della fondazione del sepolcro, ovvero alla voltura della concessione; dopo non è più possibile.
Il che significa che se l’interessato ha già una tomba di famiglia e non l’ha destinata anche alla sepoltura degli interessati inizialmente, poi non li può più accogliere.
E’ una norma volta ad evitare che vi possa essere vendita di posti salma in tombe di famiglia dichiarando all’occorrenza benemeriti i possibili acquirenti.