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Gestione dei dati cimiteriali
Chiedo informazioni per venire a conoscenza a chi e’ intestato un loculo o una tomba. come devo fare ?
Privato
Posted by La redazione on 05 Ottobre, 2023 in Concessioni, Gestione Amministrativa, Gestione servizi cimiteriali, Tombe di famiglia, Tombe perpetue, Varie | 1 comment
Chiedo informazioni per venire a conoscenza a chi e’ intestato un loculo o una tomba. come devo fare ?
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Il cimitero può fornire dati riguardo i defunti “Nome, Cognome, data di nascita e data di morte” visibili anche sulle lapidi. Relativamente alla Concessione il Comune è tenuto a comunicare il nome del fondatore del sepolcro.
Il gestore del cimitero è tenuto per legge a tenere aggiornato continuamente un registro in cui repertoria le salme entrate, uscite, movimentate e quindi vi è documentata la collocazione di ogni sepoltura distinta per annualità.
Morto il fondatore in genere subentra come titolare della concessione uno o più eredi (tombe di famiglia) o familiari (loculi) per grado di familiarità/parentela più prossimo.
L’istituto del “subentro” (lo definiamo istituto in quanto deve essere un procedimento articolato da norme e quindi “un complesso di norme che regolano una medesima fattispecie”, non è previsto dal Regolamento nazionale di Polizia mortuaria e quindi la materia è solamente governata (raramente dalle regioni) generalmente dal Regolamento comunale di polizia mortuaria. Quindi è procedura consentita solo se espressamente prevista e codificata altrimenti il Comune è costretto provvedere con atti giuridici ed amministrativi (che includono anche deliberazione/i di Consiglio Comunale) per l’eventuale svolgimento di provvedimento di subentro.
Esiste dottrina che ritiene che se l’istituto del subentro al concessionario originario non sia contemplato nel regolamentazione comunale ovvero nell’atto di concessione del sepolcro, la morte del fondatore farebbe venir meno ogni figura di soggetto obbligato in base alla concessione.
Nel caso specifico, contattando l’Ufficio addetto in Comune, in genere dipendente dall’Anagrafe/Demografico o dall’Ufficio Tecnico, sicuramente si possono ottenere le informazioni sul defunto sepolto e su chi ha fondato il sepolcro, ovvero il firmatario della concessione originaria, mentre per chi attualmente è titolare della concessione dipende da come ha normato e gestito i subentri il Comune.
Se si vuole subentrare nella concessione, bisogna dimostrare di essere o gli eredi del fondatore nel caso di tomba di famiglia, o i discendenti viventi di grado più prossimo dello stesso se si tratta di un loculo. Nel caso di più eredi o discendenti pari grado, bisogna notificarsi tutti.
NOTE
Riguardo la “privacy in cimitero” riportiamo un articolo ad hoc dell’Ing. Daniele Fogli pubblicato nel 2015 pubblicato sulla rivista di settore “Servizi Cimiteriali N. 3/2015”:
Tutela della privacy in ambito necroscopico, funebre e cimiteriale
Sussistono in materia funebre e cimiteriale norme regolamentari statali, regionali e comunali.
Quelle statali sono contenute nel regolamento di polizia mortuaria, approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285.
Esse, spesso ampliate e dettagliate per l’applicazione dai regolamenti comunali, si occupano – ai fini identificativi – sostanzialmente di tre aspetti:
a) la sicurezza di identificazione di un defunto durante il trasporto e la possibilità di individuazione del luogo di sepoltura;
b) l’anagrafica dei defunti, cioè la registrazione dei dati in ingresso di un defunto (in qualunque stato si trovi, cioè cadavere, resto mortale, ossa, ceneri), le trasformazioni di stato cui è soggetto nel tempo (fino alla scheletrizzazione o alla cremazione), i trasferimenti interni al cimitero, le uscite dal cimitero;
c) il diritto all’utilizzo di una sepoltura da parte di un defunto, nonché gli obblighi manutentivi di un titolare di concessione cimiteriale (procedure note come catasto cimiteriale).
È la normativa statale, spesso ampliata e dettagliata in sede comunale, ad obbligare l’esposizione sulla lapide delle generalità di un defunto (nome, cognome, data di nascita e morte), e la individuazione del luogo di sepoltura (di norma con una localizzazione e una codifica alfanumerica).
Questi dati, pertanto, sono da considerare pubblici e visionabili da chiunque, bastando leggere una lapide in un cimitero.
La loro raccolta ed organizzazione per via informatica o non informatica, è libera purché svolta a carico di chi è interessato ad utilizzarli, pur sempre entro i limiti generali delle norme vigenti.
Sussiste poi una serie di dati registrati, la cui quantità minimale è prevista nell’Art. 52 del D.P.R. 285/1990: generalmente è il regolamento di polizia mortuaria comunale che dettaglia e meglio specifica i modi di tenuta di tali dati e, spesso, ne amplia anche la quantità minimale.
La normativa obbliga gli uffici competenti (comunali o di gestori del pubblico servizio cimiteriale) alla registrazione di tali dati.
Sussiste infine una terza categoria di dati, che presenta caratteristiche peculiari: sono quelli che riguardano l’intestazione di una tomba (concessionario originale o subentrato), il diritto di utilizzo di una tomba (cioè il titolo a poter essere sepolto all’interno di una determinata tomba), la capienza raggiunta da una tomba.
Si rimanda agli Artt. 62, 63, 93 del D.P.R. 285/1990, ma soprattutto alle norme di dettaglio regolamentari comunali in materia.
Sono dati importanti per organizzare un funerale, da comunicare a richiesta alla famiglia di un defunto o a chi agisce per suo nome e conto (agenzia d’affari, impresa funebre, ecc.), ma altresì rilevanti per qualunque cittadino che ritiene di aver di-ritto ad usare una determinata tomba e che intenda esercitare tale diritto.
Inoltre sono dati di fondamentale importanza per conoscere chi è proprietario di una tomba, e conseguentemente se si hanno o meno obblighi manutentivi su di essa.
Il tenutario delle registrazioni è obbligato a fornire queste informazioni a chi possa o intenda vantare un diritto alla sepoltura in una tomba o di proprietà di una tomba.
Il tema della tutela della privacy in ambito funebre e cimiteriale è stato oggetto, di recente, di specifico approfondimento attraverso un’importante circolare SEFIT Utilitalia, cui si rimanda in Documentazione