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Divieto di tumulazione in loculo soggetto ad estumulazione a breve
un comune della costiera amalfitana (prov. SA) nel suo nuovo regolamento di polizia mortuaria ha vietato la sepoltura per tumulazione in loculo nel quale si dovrà effettuare estumulazione ordinaria per poter seppellire chi ne ha diritto.
E’ possibile che far cancellare questa norma dal Regolamento e quali sono i riferimenti normativi da portare in opposizione a questa decisione dell’amministrazione comunale?
Agenzia funebre
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Una delle funzioni fondamentali di un Comune è di assicurare la sepoltura dei defunti.
L’unico obbligo che un Comune ha al riguardo è quello di assicurare la inumazione in terra per 10 anni e successivo deposito delle ossa mineralizzate in ossario comune, e il recepimento delle ceneri con versamento immediato delle stesse in cinerario comune dei residenti e di coloro che siano deceduti nel territorio comunale.
Tutto il resto o avviene per richiesta degli aventi titolo (affidamento ceneri o dispersione) o rappresenta una operazione immobiliare su richiesta dei cittadini, che il Comune può gestire come preferisce, generalmente stabilendo come nel regolamento di polizia mortuaria.
Ma può anche darsi che sia costretto a gestirla secondo necessità, ad esempio in caso di mancanza di posti salma, che costringa ad imporre il non prolungamento delle concessioni a scopo riutilizzo dei loculi.
Pertanto, purché il Comune abbia stabilito nell’ambito della normativa/regolamentazione comunale un criterio, può fare come vuole in merito alla gestione delle tumulazioni.
Per quanto riguarda le estumulazioni a scadenza, può (o meglio: dovrebbe) farle subito dopo la scadenza; può o meno concedere che si possa introdurre urne o cassette in loculi occupati da un feretro, può permettere o meno il rinnovo o la proroga delle concessioni ecc…
La norma regolamentare locale (comunale) in materia cimiteriale, è prevista dalla legge nazionale, T.U.ll.ss N.1265/1934 e cioè il Testo Unico delle Leggi Sanitarie in cui rientra la materia cimiteriale e funeraria nella parte definita “Della Polizia Mortuaria” ed il DPR 285/1990, ovvero il Regolamento di Polizia mortuaria nazionale.
Il Regolamento di Polizia Mortuaria comunale (che a volte è chiamato anche in altri modi) è una norma che deve essere approvata dal Consiglio Comunale, sentito il parere dell’ASL, con successiva pubblicazione sull’Albo pretorio al fine della sua legittimazione e cogenza.