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Chi ha diritto di scegliere la collocazione delle spoglie mortali
Ci è giunta una richiesta di traslazione salma da loculo a fossa di inumazione, prima della scadenza della concessione, presentata dalla madre della defunta. La signora ci ha avvisato che il coniuge della figlia è vivente e ha dimostrato, finora, disinteresse nei confronti della defunta. Si può procedere all’espletamento dell’operazione di traslazione oppure è necessario acquisire l’autorizzazione preventiva del coniuge anche se ha dimostrato palese disinteresse?
Comune di Casarano (LE)
Su un sepolcro si incrociano diversi diritti:
A) la proprietà di un manufatto
B) il diritto di esservi sepolto (ius sepulchri)
C) il diritto di mettere un nome sul sepolcro (ad es.: quello della famiglia) ovvero lo ius nomini sepulchri
D) il diritto di seppellire altri in un dato sepolcro (ius inferendi mortuum in sepulchro)
E) il diritto di decidere dove deve essere sepolto un defunto (ius eligendi sepulchrum)
F) Il diritto di compiere atti di pietas verso i defunti sepolti.
Chi può esercitare questi diritti? salvo i soliti casi particolarissimi:
A) il diritto spetta al costruttore del sepolcro; può essere temporaneo con obbligo di consegna al Comune al termine della concessione (es.: 99 anni)
B) il diritto deriva generalmente dall’essere familiare del fondatore del sepolcro (ius sanguinis) o essere stato identificato dallo stesso come avente diritto (benemeriti e caso di tombe ereditarie) o spetta all’erede patrimoniale in caso di eredità solo dopo estinzione della famiglia
C) Il concessionario del sepolcro
D) la persona affettivamente più vicina al defunto, in primis il coniuge e poi i parenti più prossimi in successione per grado di parentela. La proprietà del sepolcro non può impedire agli aventi diritto di esercitarlo ed impedire la sepoltura.
E) la persona affettivamente più vicina al defunto, in primis il coniuge e poi i parenti più prossimi in successione per grado di parentela (primo grado: genitori e figli alla pari. Decisione a maggioranza). La traslazione rientra in questo diritto, per la quale però serve l’unanimità.
F) Chiunque voglia compiere atti di pietas verso un defunto; la proprietà del sepolcro non può impedire che questi atti possano essere effettuati,
Riferimento giurisprudenziale maggiore: Consiglio di Stato, Sez. I, sent. del 15 febbraio 2021, n. 194.
Di conseguenza, nel caso specifico; l’unico che può decidere sul trasferimento è il coniuge vivente a meno che non si dimostri in tribunale che durante la vita il coniuge non era affettivamente legato alla defunta in maniera tale da escludere che ci sia stato affetto fra i due.
Peraltro, se il marito ha dimostrato disinteresse al sepolcro della moglie perché dovrebbe opporsi ad un trasferimento? Lo si interpelli.