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Familiari – diritto di sepoltura
Mio nonno ha costruito una cappella.
Lui morto, anche la moglie, gli eredi: mia madre e la sorella non vanno d’accordo.
ora il marito di mia zia ha sepolto il fratello dentro questa cappella.
Volevo sapere se rientra nei parenti stretti
Privato
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Il fondatore di un sepolcro lo fonda per sé e familiari.
Chi siano i familiari lo stabilisce il regolamento di polizia mortuaria; in mancanza si va per giurisprudenza, dove si trovano varie sentenze, ma in genere si considerano familiari i discendenti diretti del fondatore e coniugi/conviventi (1)
Il fratello del marito di una delle figlie del fondatore non rientra in ogni caso nei familiari.
La sepoltura di un non avente titolo in una tomba di famiglia e’ possibile causa della perdita della concessione per violazione dei patti contrattuali, con conseguente svuotamento della tomba dai resti e passaggio della stessa in proprietà del Comune.
Anche se fosse ammissibile, bisognerebbe che tutti gli aventi pari diritti siano consenzienti a questa sepoltura, che in caso contrario non si sarebbe potuta fare.
Ma a sepoltura eseguita, la sua estumulazione, prima della scadenza della concessione, potrà avvenire solo se si acquisirà l’autorizzazione alla estumulazione (straordinaria) dai parenti diretti (moglie e, in mancanza, figli) di tale “fratello del marito” in forma concorde, altrimenti tale sepoltura non potrà essere “toccata”.
In pratica: la sepoltura del fratello del marito della figlia non si sarebbe dovuta fare, ma per poterlo estumulare bisogna che sia d’accordo sua moglie o, in mancanza, i figli.
Il tutto a meno che il fondatore del sepolcro (il nonno) non avesse dichiarato al momento di firma della concessione che il fratello del marito di una delle figlie era un benemerito, nel qual caso la sepoltura si sarebbe potuta fare ma rimane l’assenso della moglie (o, nel caso, discendenti) per poterlo estumulare.
Teniamo presente che un conto e’ la proprieta’ della tomba (eredi) e un conto e’ il diritto di farcisi seppellire.
(1) La Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 15 maggio – 27 settembre 2012, n. 16430, Presidente Triola, Relatore Falschi, ha rammentato l’orientamento costante secondo cui, (…) “in difetto di una diversa volontà del fondatore, il sepolcro deve presumersi destinato sibi familiaeque suae, con la conseguenza che il diritto alla sepoltura va ritenuto spettante, iure sanguinis, a tutti i di lui discendenti ed ai rispettivi coniugi. (…).