Esumazione straordinaria – modalità e periodi di esecuzione – tariffe
Esumazione straordinaria.
Ho verificato che in alcuni contesti l’esumazione straordinaria viene eseguita solo su richiesta dell’autorità giudiziaria in quanto questo può arrecare danni alle tombe confinanti con quella oggetto dell’operazione. Il Comune di Empoli è un esempio. In tal modo è stata prevista (tariffa n° 9) un importo maggiore per scoraggiare l’esumazione prima dei 10 anni fissati dalla normativa quale limite temporale per richiedere l’esumazione ordinaria delle salme.
Come giudicate tale intendimento? E’ legittimo vincolare queste operazioni?
Comune di Borgomanero (NO)
Non esprimiamo giudizi ma opinioni sulla base dell’esperienza acquisita sul campo e delle consulenze apprestate a vari Comuni.
Le esumazioni richieste dall’autorità giudiziaria devono per forza essere fatte quando richiesto per evidenti motivi.
Per quanto riguarda quelle richieste dai famigliari del defunto, a nostro parere si dovrebbe prevedere nel Regolamento di polizia mortuaria (confrontandosi eventualmente con la competente AUSL) o rivedendo l’ordinanza che regola le esumazioni e le estumulazioni ordinarie e straordinarie, di consentire il ricorso alla esumazione straordinaria:
– nei primi 2 anni dal seppellimento
– dopo il 7 anno dal seppellimento.
Questo a causa del processo di putrefazione del cadavere.
La cassa si sfonda dopo 6-9 mesi, ma mantiene ancora una certa rigidità che non permette la penetrazione del terreno all’interno per un periodo di circa un altro anno e mezzo.
Dal secondo al settimo anno le acque meteoriche e il degrado del legno fanno penetrare all’interno il terreno, e nel contempo inizia la fase di putrefazione del cadavere, che saponifica e produce liquami infetti e maleodoranti (fase colliquativa), e lavorare con una cassa semisfasciata e con una poltiglia sgradevole, è bene evitarlo.
Dopo il settimo anno il processo di mineralizzazione è ormai assestato e si riesce a lavorare con meno disagio.
L’operazione di esumazione straordinaria è una operazione complessa e pericolosa.
Complessa perché:
– si deve operare vicino ad altre tombe che possono franare o possono essere danneggiate
– si deve operare con scavo a mano con vanga e badile; i mezzi meccanici possono lavorare solo in situazioni fortunate e/o parzialmente
– bisogna allontanare la terra di scavo manualmente, con la necessità di depositarla in luoghi non vicini allo scavo con le carriole
– si opera in presenza di miasmi e poltiglie sgradevoli e poco maneggevoli
Pericolosa perché:
– la cassa si scheggia e la presenza di viti autofilettanti sciolte rappresentano un pericolo di ferite infettanti per gli operatori
– si maneggia materiale non compatto e maleodorante con pericolo di schizzi a rischio di infezioni da contatto ed inalazione, senza contare che alcune componenti dei liquami sono chimicamente aggressivi.
All’operazione dovrebbe assistere un rappresentante dell’ASL locale, il quale può a sua volta delegare il caposquadra come responsabile dell’operazione.
Gli operatori oltre che ad indossare adeguati indumenti e dispositivi di protezione individuale devono essere perfettamente preparati ed informati su come procedere a fronte della effettiva esposizione a fattori chimici e biologici pericolosi per la salute e in maggior conto al maneggio di un cadavere sicuramente in stato putrefattivo in atto, quindi non è sufficiente personale generico ed improvvisato. La formazione è necessaria anche per superare il disagio psicologico connaturato a questa operazione.
I costi vanno valutati attentamente con lo sviluppo della analisi dei costi: la Tariffa è bene sia adeguata all’effettiva onerosità dell’operazione che dovrà essere condotta.
Deve tenersi in debito conto quanto esposto ai punti precedenti, compreso i dispositivi di protezione individuali, la difficoltà di operare e la spesa della formazione del personale.
Rispetto ad una operazione di esumazione ordinaria si può trattare ad esempio di un importo di 4-5 volte superiore.
Paga chi ordina l’esumazione straordinaria, che verrà richiesta in forma scritta con clausola di pagamento del corrispettivo:
– ad es. il presidente del tribunale nel caso di richiesta da parte dell’autorità giudiziaria
– il parente od avente diritto nel caso di privato cittadino