Concessione – eredità e chi ha diritto alla sepoltura
Un cittadino richiede copia della concessione della Tomba di Famiglia ove sono sepolti il padre (Rossi Tizio) e la madre, morti negli anni ’80, e il nonno paterno morto negli anni ’30, per eseguire lavori di risanamento.
L’atto di concessione non è presente negli archivi.
L’unico “documento” che risulta dagli archivi comunali è un elenco scritto a macchina, probabilmente degli anni ’50, ove compare il nome dell’acquirente dell’area cimiteriale, riconducibile all’area della tomba di famiglia in oggetto, con la dicitura, esempio, “Rossi Tizio e fratelli – data xx/xx/1933 – concessione PERPETUA – mt 1,50×2,00”.
Rossi Tizio ha 8 fratelli, nessuno in vita. Vi sono eredi.
Il richiedente ha 2 fratelli, 1 ancora in vita.
Nella tomba non vi sono spazi disponibili, ma l’intenzione è quella di recuperare gli spazi riducendo in cassettine o urne i resti mortali presenti.
Chi viene considerato concessionario/erede del concessionario?
Chi ha il diritto/dovere di prendersi cura del manufatto?
Chi ha il diritto di sepoltura?
Comune di Fossalta di Piave (VE)
Un’area cimiteriale non si acquista: si ottiene solo una concessione per costruire su suolo demaniale un sepolcro in cui seppellire i famigliari del fondatore del sepolcro o chi viene individuato.
La concessione di esservi sepolto con i famigliari (jus sepulchri) rimane al fondatore e non si eredita: si eredita eventualmente il manufatto, ma questa proprietà nulla ha a che vedere con il diritto di essere sepolto nella tomba, che spetta solo ai famigliari del fondatore, indipendentemente da chi sia il proprietario immobiliare della tomba; diritto che è personale ed inalienabile. Invece la proprietà dell’oggetto tomba può essere di chiunque, può ereditarsi come qualsiasi proprietà immobiliare, ma nel caso specifico gli eredi, come eredi, ereditano solo il dovere di manutenere in stato decoroso e non pericoloso per l’incolumità pubblica dell’oggetto tomba. Se sono anche discendenti od affini, possono anche farcisi seppellire, alla pari di tutti gli altri discendenti.
Inoltre l’erede/proprietario non può decidere lui chi può esservi sepolto, ma si rimanda alla concessione originaria.
Si tratta di “tomba di famiglia”: non trattiamo qui il caso di “tomba ereditaria”, famiglia estinta o presenza di benemerito per non complicare il caso.
In caso di irreperibilità della concessione originaria fa fede quanto di documentale si riesce a recuperare, e il fatto che l’oggetto è stato da molto tempo utilizzato come tomba di quella famiglia, per cui risulta che i fondatori del sepolcro sono i fratelli citati, tutti.
Il diritto di sepoltura (jus sepulchri) deriva dal solo fatto di essere famigliare dei fondatori del sepolcro, in questo caso Rossi Tizio e i suoi 8 fratelli.
Mancando una definizione legale di famigliare, hanno facoltà di essere sepolti i parenti fino al grado stabilito dal regolamento di PM attuale, e nel caso questo non dica niente, per giurisprudenza prevalente i discendenti/ascendenti diretti di ciascuno dei fondatori del sepolcro (tutti i fratelli citati) e coniugi/conviventi degli stessi.
L’occupazione dei posti salma avviene per premorienza, ovvero chi prima muore prima viene sepolto fra tutti gli aventi diritto.
Quindi un conto sono gli eredi, un conto gli aventi diritto alla sepoltura.
Quanto allo spostamento/movimentazione di una salma, possono decidere unicamente in primis il coniuge, e poi i parenti di grado più prossimo del defunto interessato, all’unanimità per legge statale (per analogia con la cremazione), o a maggioranza se permesso dal regolamento.
Pertanto:
1) bisogna verificare se il richiedente riuscirà mai ad essere sepolto nel sepolcro interessato, visto che il fratello superstite e i discendenti degli altri 8 fratelli di Rossi Tizio hanno quanto meno pari diritto di sepoltura, e poiché vige il principio della premorienza, chi primo muore prima viene sepolto fra tutti gli aventi diritto; quelli fra tutti che sono morti prima di lui hanno la precedenza.
2) La movimentazione di una salma o resti è decisa o dal coniuge/convivente, o secondariamente dall’insieme dei parenti di grado più vicino al defunto (es.: figli/genitori); in questo secondo caso o all’unanimità per normativa nazionale (per analogia con la cremazione) o a maggioranza se così previsto dal Regolamento di polizia mortuaria. se si trattasse dei resti di Rossi Tizio o anche del nonno paterno, devono essere d’accordo come minimo i due figli superstiti.
Quanto ai quesiti:
A) Chi viene considerato concessionario?
La concessione è e rimane quella originaria; possono essere sepolti nella tomba i famigliari dei fondatori (Rossi Tizio e i suoi 8 fratelli) in ordine di premorienza
B) Chi è l’erede dei fondatori del sepolcro e ha l’onere della manutenzione?
Dipende dalle disposizioni testamentarie; in mancanza in genere ereditano i figli, tutti, nel caso degli 8 fratelli pro quota; esempio: fondatore con 3 figli; un terzo ciascuno. Uno di questi muore a sua volta con 2 figli. A ciascuno dei suoi figli un sesto, e così via. Quello che interessa al Comune è chi è responsabile della manutenzione e tenuta in decoro e sicurezza della tomba; chi si dichiara tale. Sono tutti comunque responsabili in solido, per cui il comune può eventualmente tenere i contatti e rivalersi per spese sostenute anche su uno solo, anche mettendo a ruolo con le imposte il dovuto.
Il subentro di aventi titolo al fondatore dopo la sua morte comporta per il Comune solo la identificazione di chi sia responsabile della manutenzione della tomba e nient’altro; in alcuni Regolamenti di PM si prevede che se alla morte del fondatore gli aventi diritto subentranti non si notificano entro un congruo periodo, la tomba si ritiene abbandonata e alla fine della procedura prevista, che dura in genere più di un anno, rientra nella disponibiltà del Comune. Chiaro che se nessuno si dichiara erede la tomba risulta abbandonata e non sono permessi interventi di alcun genere.
Se qualcuno vuole sottrarsi all’onere deve fare un atto notarile in cui rinuncia all’eredità e al diritto di sepoltura per se e i propri discendenti a favore indistinto di tutti gli altri aventi diritto.
C) Chi ha diritto di sepoltura?
Salvo diversa disposizione del Regolamento di PM, tutti i discendenti ed affini dei fondatori del sepolcro (Rossi Tizio e i suoi 8 fratelli), in ordine di premorienza.
D) Chi può decidere di movimentare/ridurre un resto mortale?
vedi punto 2)