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Affidamento Lavori ad impresa qualificata OG2
1) Esiste una normativa che stabilisce che una tomba non vincolata, oggetto di sopraelevazione in zona non storica del cimitero, debba essere affidata esclusivamente all’opera di un’impresa qualificata con categorie di lavoro OG2?
2) Sebbene qualsiasi tomba sia un monumento, codesto è da considerarsi un’opera pubblica?
3) Il Geometra può operare la prestazione della direzione dei lavori per sopraelevazione di una tomba non vincolata in zona del cimitero non vincolata?
geom. Paolo Dell’Aglio
1) No non esiste alcuna normativa a riguardo, se il lavoro di cui si tratta riguardasse la sistemazione di una tomba familiare. Questa è un’opera edilizia privata realizzata in seguito al rilascio di una concessione cimiteriale del Comune, ad un fondatore di sepolcro privato. Salvo eventuale prescrizione o condizione prevista in convenzione cimiteriale, peraltro discutibile se nel caso, le opere private non richiedono per legge una esecuzione da parte di ditte certificate, tale condizione (obbligo) esiste solo per le opere pubbliche. (1)
2) Se si tratta di tomba di famiglia realizzata già in origine dal “fondatore del sepolcro”, realizzare oggi su questa una sopraelevazione è un’opera privata, perché si tratta di “sepolcro privato” DPR 285/1990 art. 90.
3) Il Geom. non può firmare strutture antisismiche. Le tombe sono manufatti o edifici che devono rispondere alle normative antisismiche (DPR 285/1990 art. 76); peraltro la materia cimiteriale è di natura “igienico-sanitaria” e per entrambe tali condizioni la figura professionale che ha titolo a riguardo è l’Ingegnere (ora) ambientale. Si veda la Sentenza Consiglio di Stato sez. IV, 22 maggio 2000 n. 29.
(1) Nelle opere pubbliche è obbligo di legge, per la partecipazione alle gare d’appalto, la certificazione delle Ditte ovvero dell’appaltatore. Per le opere private non è richiesto, non esiste alcuna norma di legge che lo preveda, disponga o suggerisca. Quindi tale condizione se fosse richiesta da un Comune, dovrebbe essere prevista, nello specifico, in un Regolamento di Polizia mortuaria comunale che, nel caso, a meno che non sia stato omologato dal Ministero della Salute, potrà essere impugnato per una disposizione discriminativa in quanto non prevista per legge.